Cabala, le origini

La Storia Segreta della Cabala: Tra Misticismo e Tradizione

La Cabalà è una forma mistica della tradizione ebraica che racchiude in sé secoli di ricerca interiore, esoterismo e saggezza.

Le tradizioni mistiche sono pacifiche e guardano alle altre culture con rispetto e condivisione, comportamenti violenti o divisivi non sono contemplabili in alcuna forma di misticismo e sono visti come atteggiamenti caduti della disciplina.

Cabala, Qabbālāh, significa “ricezione” in riferimento ad una tradizione mistica che viene passata di generazione in generazione, un’eredità etica e spirituale per un’esistenza pacifica.

Le Origini Mitiche

Quando Adamo venne cacciato dal paradiso, avendo mangiato il frutto dell’albero della conoscenza a lui ancora proibito, non fu mandato via con rancore ma gli venne affidato un libro, tramite l’angelo Raziel. Questo libro, un compendio di sapienza divina, permise ad Adamo di accedere a conoscenze inarrivabili per l’essere umano e, dopo la caduta dal paradiso, gli offrì supporto nel ritrovare la via persa, attraverso la conoscenza e la chiaroveggenza. 

« “Quando Adamo era nel giardino dell’Eden, il Santo, Benedetto Egli sia, gli mandò un libro tramite l’angelo RAZIEL, che governa i santi segreti dei mondi superiori. Su questo libro c’erano incisi simboli superni e una santa sapienza, e settantadue tipi di sapienza potevano venir spiegati suo tramite, (espansibili) a seicento settanta iscrizioni di segreti superiori. Per mezzo di questo libro e delle sue sapienti parole si potevano conoscere millecinquecento chiavi che non sono state date nemmeno ai santi esseri che dimorano nei mondi superni; tutto ciò era concentrato in questo libro. Quando esso arrivò ad Adamo, gli angeli superiori si radunarono intorno a lui, per conoscere e per ascoltare, mentre dicevano “Più alto dei cieli è Dio, su tutta la terra è il tuo splendore”. ……………….

…..Poiché Adamo peccò e trasgredì il precetto del suo Signore, il libro volò via da lui, e Adamo si percosse il capo e pianse amaramente, ed entrò nelle acque del fiume Gichon finch’è queste gli arrivarono al collo e là vi rimase finch’è il suo corpo si corrose. Allora il Santo, Benedetto Egli sia, comandò all’angelo REFAEL di riportargli il libro. Adamo lo studiò con cura, dopo di che lo diede al figlio SET, e a tutte le generazioni dopo di lui, finchè esso arrivò ad ABRAMO, che suo tramite poteva contemplare la gloria del suo Signore, come abbiamo già spiegato. Questo libro fu anche dato a CHANOKH (Enoch). »

Tratto dallo Zohar, il libro dello splendore

Eva ed Adamo avevano la necessità di crescere e sviluppare sé stessi per poter far ritorno nel giardino. Il peccato fu nell’arroganza di mangiare qualcosa per cui non erano ancora pronti, volendo essere uguali a Dio. La caduta dal paradiso avvenne a seguito dell’essersi cibati del frutto dell’albero della conoscenza, ancora proibito, mentre l’alimento digeribile per loro era il frutto dell’albero della vita.

E’ un elemento fondamentale dato che l’albero della conoscenza ha solo due rami fatti di opposti, mentre l’albero della vita ne possiede tre, il cui centro rappresenta una strada di mediazione tra forze polari.

“Nella decima ora della creazione Adam puzzò” così Dio si accorse del peccato, il cibo indigesto iniziò a cambiare l’odore di Adamo così come capita al nostro corpo quando mangiamo cibi inadatti.

Il libro e la sua conoscenza rappresentano la prova che ogni errore può essere rettificato con il giusto impegno, che c’è sempre una possibilità di trasformazione e una via per tornare a casa.

Nella cabala esiste un concetto che amo profondamente, teshuva la conversione del cuore. Chiunque può decidere di riposizionare il proprio cuore nella direzione della pace, certo è impegnativo ma ogni sforzo sarà ampiamente ripagato da una vita piena di senso e consapevolezza. 

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